L'ho sempre pensato: tutto nasce dalla scuola. Sentite questa. Ad un ragazzo di 16 anni, Marco Facciola, nome italiano ma college a stelle e strisce, viene assegnato un compito "scolastico": deve realizzare un progetto su un tema di suo interesse che non rientri però fra le materie del corso di studi.
E lui decide di costruire una bicicletta di legno. Sì, tutta di legno, senza chiodi, cinghie, plastica, solo legno e colla. Dice di essersi ispirato ai racconti di un nonno che fece la II guerra mondiale in Olanda e che all'epoca dovette costruire delle ruote in legno per una bici, data la mancanza di altri materiali più adatti. La domanda sorge spontanea: c'é riuscito? ecco la risposta:
E lui decide di costruire una bicicletta di legno. Sì, tutta di legno, senza chiodi, cinghie, plastica, solo legno e colla. Dice di essersi ispirato ai racconti di un nonno che fece la II guerra mondiale in Olanda e che all'epoca dovette costruire delle ruote in legno per una bici, data la mancanza di altri materiali più adatti. La domanda sorge spontanea: c'é riuscito? ecco la risposta:
La costruzione ha richiesto la soluzione di molti problemi tecnici. Infatti l'"oggetto" che vedete fra le mani di Marco non è un modellino statico, buono per l'esposizione in qualche vetrina, ma è una vera bici funzionante, con anche un meccanismo (la cd ruota libera) che consente di avanzare per inerzia o in discesa senza dover necesariamente far girare i pedali. Insomma, un lavoretto con i fiocchi.
Per i patiti del "fai da te" qui c'è (in inglese) la storia del progetto e qualche dettaglio tecnico in più, tipo questo:
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