Dopo mesi di gestazione è partito il bike sharing anche a Roma. A fine febbraio sono iniziati i lavori per costruire le 20 postazioni di scambio delle bici da noleggiare per brevi percorsi nel centro storico. Fra le varie postazioni da installare c'è quella di piazza della Maddalena (indicata con il n° 9 sulla pianta del comune), dove il 4 marzo erano presenti queste transenne per delimitare l'area dei lavori:
Però il 18 marzo, sul Corriere della Sera, pagina 8 della cronaca di Roma, rubrica "ci pensa il Corriere" appare questa lettera:
"Gentile redazione, sono il presidente dell'associazione "via e piazza della Maddalena" e vorrei sottoporvi una problematica relativa alla realizzazione, all'interno della piazza, di una serie di colonnine per il noleggio di biciclette da utilizzare nel centro storico. Pur apprezzando l'iniziativa del bike sharing, decisamente ecologica, ci sembra evidente che la nostra piazza della Maddalena...non sia adatta per questo scopo. Non sarà il caso di riesaminare, e anche con una certa urgenza, la decisione di mettere un parcheggio di biciclette proprio qui?..." Firma: Clemente Quaglia"
Il Corriere della Sera risponde: "Gentile sig. Quaglia, le postazioni di scambio del bike sharing -è quanto assicurano dall'assessorato capitolino all'Ambiente- sono state scelte con la massima cura ed attenzione. Ma soprattutto nel rispetto dei monumenti e dei luoghi storici della città. Se ben ricorda il servizio per il noleggio delle bici nel centro storico è iniziato in ritardo rispetto a quanto annunciato proprio perché dovevano essere riviste le collocazioni dei punti per il noleggio (che sono infatti diminuiti da 22 a 20)..."
Ma attenzione, il 30 marzo, 12 giorni dopo la pubblicazione della lettera del sig. Quaglia, la situazione in piazza della Maddalena è radicalmente cambiata, come testimoniato da quest'altra foto:
Sono state rimosse le griglie in metallo che delimitavano lo spazio dedicato alla postazione di bike sharing, né ci sono segni di lavori in corso in tutta la piazza, al contrario di quello che ho rilevato negli altri luoghi di installazione (ad esempio largo Chigi, piazza di Spagna, piazza del Parlamento, piazza Venezia, S. Giovanni de' fiorentini...)!
Credo ci troviamo di fronte ad un fatto molto grave: probabilmente nell'attuale vuoto politico l'associazione presieduta dal sig. Quaglia potrebbe essere riuscita a far modificare una decisione assunta, con fatica e dispendio di energie e tempo, dalle autorità comunali e statali a favore dell'intera collettività. Modifica che invece andrà a beneficio solo di un piccolo numero di commercianti locali.
Per la cronaca, vi invito a fare una passeggiata nei prossimi giorni in piazza e via della Maddalena: vedrete gli spazi pubblici assediati da esercizi commerciali, per lo più locali di somministrazione di cibi e bevande, che a pranzo e cena invadono come possono, con tavolini e sedie, il selciato pubblico, costringendo i pedoni a slalom imbarazzanti. Ovviamente la presenza costante di bici costringererebbe i vigili a pretendere il rispetto degli spazi esterni assegnati ad ogni esercizio commerciale, e questo probabilmente ha suscitato i malumori che hanno trovato tanta attenzione nelle accoglienti stanze comunali!
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