Passa ai contenuti principali

Proposta di percorso ciclabile: Marina di San Nicola - Ladispoli

Inizio a proporre, e proseguirò periodicamente, un percorso semplice semplice per chi voglia riprendere il gusto della bici senza rischiare l'osso del collo e respirando un'aria particolarmente pulita. Questa prima proposta è il percorso ciclopedonale che unisce Marina di San Nicola a Ladispoli. E siccome provo ad essere tecnologico, ho piazzato tutte le spiegazioni ed i commenti qua.
Fatemi sapere se vi è piaciuto l'esperimento.

Commenti

Anonimo ha detto…
Io e la bici non ci parliamo da un pò, ormai sono affezionata alla mia corsetta pomeridiana giornaliera...comunque sono andata a vedere questo percorsino messo tecnologissimamente su "google maps"...bravobravo paoletto...e se mi capitasse di vacanzare, in qualche occasione, a san nicola da voi potrei sperimentarlo con voi (sempre abbiare una bici da prestarmi...la vedo dura caricare la mia nella mia minimacchina :p)
ciaociao
franci
Anonimo ha detto…
Bravo, bella la proposta, bella l'illustrazione tecnologica (e bella anche la passeggiata, che peraltro abbiamo fatto insieme un paio di volte, credo)
Anonimo ha detto…
si può fare anche a piedi
bravo
e il resto d'italia?
Alis ha detto…
Caspita, googlemap non ha più segreti!

Buona idea, si potrebbero immaginare dei percorsi anche per Roma: pensati per essere calcati nei weekend la mattina mooolto presto però!..

Bravo, le proposte fattive sono sempre una gran bella cosa, la vita non può essere solo speculazione, per quanto divertente e ironica la si possa rendere a volte ;)
bacioni
Anonimo ha detto…
bella idea.
ma la conosci tu fatina tedesca?
ha un blog su splinder, ed è una vera amatrice del ciclo -oltrechè una splendida persona.
ma capita spesso che le due cose vadano a braccetto.

tant'è che sto studiando dove acquistare il seggiolino da bici per il pupetto, da iniziarlo alle gioie delle due ruote a pedali.
(e chissà perchè mi viene sempre in mente quel personaggio di Linus che viaggia sul seggiolino posteriore di mammà, coi capelli dritti causa guida sconsiderata!)

Post popolari in questo blog

Di che colore erano le città del medioevo?

Spesso, visitando le splendide città medioevali italiane, maturiamo la convinzione che esse fossero molto austere, nelle forme e nel colore. Le mura, le case, le torri, le cattedrali ci appaiono oggi nei colori della pietra, anche scurita dal passare del tempo. E invece sbagliamo. Dobbiamo dire grazie ad artisti come Benozzo Gozzoli e Giotto se oggi sappiamo con certezza che le città medioevali erano delle vere e proprie "follie cromatiche " ( cit.  Philippe Daverio ). Ad esempio Arezzo, nel quadro di Benozzo Gozzoli, era così all'epoca di S. Francesco, con facciate delle case rosso vivo o blu intenso: E anche Giotto ci ha lasciato una sua immagine di Arezzo sgargiante nei suoi colori: Ma anche le grandi cattedrali gotiche (aggettivo che oggi usiamo per indicare realtà austere, essenziali) del nord Europa dovevano essere tutt'altro che grigie. Ad esempio, questa è la facciata della cattedrale di Limburg an der Lahn, in Germania, 70 km a nord di Francoforte, ...

Il Chopper di Alan Oakley e i miei sogni di ragazzino

È morto ieri a 85 anni Alan Oakley, l'uomo che nel 1967 progettò per la Raleigh uno dei più singolari e fortunati modelli di bicicletta, la "Chopper", che salvò dal fallimento la fabbrica inglese. Il primo esemplare della strana bici fu messo in vendita in Inghilterra nel settembre del 1969, ed uscì di produzione nel 1984 con il record di 1,5 milioni di pezzi venduti. Per noi adolescenti degli anni '70 la chopper era rivoluzionaria, con il suo sedile largo con lo schienale, il cambio con la leva come un'automobile, la ruota posteriore grande e quella anteriore piccolissima, il manubrio altissimo e ripiegato all'interno. Per noi ragazzi nati alla fine degli anni '50 la bici era solo quella pesante d'acciaio da corsa o da città, non c'era l'alluminio, al massimo l'olandesina, ma solo per le donne o per contadini emiliani. Ancora non erano nate le mountain bike e l'unica altra rivoluzionaria apparsa sulle strade era la Graziella...

Roma non è Valencia

Roma non è Ferrara, ma nemmeno Valencia. In questi giorni si discute a Roma della costruzione di un ponte ciclopedonale sull'Aniene che sarà pronto nel 2011 e di un ponte sul Tevere, all'altezza di lungotevere Flaminio, che la città aspetta da oltre 100 anni. E mentre Roma parla a Valencia, terza città della Spagna, 800.000 abitanti e 78 km di piste ciclabili, hanno costruito in 4 anni scarsi, praticamente dal nulla, un porto gigantesco e bellissimo per l’America’s Cup. Hanno creato un parco urbano, quello del Turia, deviando l’omonimo fiume, (avete capito bene: hanno deviato il letto del fiume dal centro della città alla periferia!!) che offre uno sfogo verde a tutta la città. Il vecchio corso del fiume è diventato il Jardín del Turia, grande giardino e polmone verde della città. Lungo questo giardino si alternano impianti sportivi e prati. Lungo le due (ex) rive si trovano alcuni dei principali musei, monumenti e punti di interesse turistico della città che rendono questo gra...