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Ladri di biciclette 1

In un recente commento ad un post è stata citata la piaga dei furti di bici. I vari siti e blog dedicati al ciclismo sono purtroppo pieni di annunci di ricerca di biciclette rubate. Premetto che il problema secondo me richiede una lettura più accurata. Infatti, se c'è chi ruba c'è anche chi compra gli oggetti rubati e sulle riviste di vendita di oggetti usati, sui siti di vendite on line, è facile individuare oggetti la cui provenienza è molto probabilmente furtiva. Ma questo è un altro problema e comunque, siccome difendersi è un diritto e il cornetto rosso con il peperoncino legati al manubrio sortiscono un effetto limitato, voglio offrire un contributo su come prevenire i furti di bici. Riporto una serie di consigli, preparati da specialisti e validati in anni di esperienza, per limitare le possibilità di un furto della bici.

  • Il primo consiglio è di personalizzare la bici, con adesivi e accessori: rende il mezzo facilmente riconoscibile anche da altri ed evidenzia un collegamento al proprietario. Un sistema più sofisticato e tecnologico di personalizzazione richiede la marchiatura della bici con una incisione meccanica, oppure l'inserimento di un microchip nella scatola del movimento centrale. Ma a questo punto, mi domando, perché non dotare la bici anche di un antifurto satellitare, di autoradio e aria condizionata? In ogni caso l'obiettivo è quello di rendere molto visibile la bicicletta, perché una bicicletta anonima è più appetibile, anche se non è necessario arrivare a questi estremi:









  • Il secondo consiglio è meno ovvio di quanto appaia a prima vista: utilizzare ogni volta che si lascia incustodita la bici un antifurto antiscasso: il migliore è l'arco rigido di metallo con blocco trasversale (comunemente detto "Kriptonite). I vari legacci flessibili, le catenine o i lucchettini già montati sul telaio sono purtroppo assolutamente inutili. L'antifurto, per essere efficace, deve legare insieme almeno una ruota e il telaio, e se possibile ancorare la bici ad un elemento fisso a terra o ad un muro. Nel caso si usi una catena (utile solo se del tipo "cementata a maglia quadra") con lucchetto, bisogna assolutamente evitare che possa essere appoggiata sul suolo: il ladro farà molta più fatica se dovrà lavorare contro catena e lucchetto "volanti" .

  • Se possibile è meglio parcheggiare la bici in evidenza, davanti ad un portone, sotto una luce (di notte), sotto l'occhio vigile di una delle mille telecamere di controllo (banche, uffici, supermercati, gioiellerie, stazioni di servizio) che battono 24 ore al giorno il territorio delle città: il controllo anche indiretto da parte di altre persone, come ad esempio i negozianti, scoraggia il furto. Evitate di lasciare la bici in luoghi dove si sa di furti frequenti e, in ogni caso, se usate la bici quotidianamente, ad esempio per andare a scuola o al lavoro, non lasciatela sempre nello stesso posto: il malintenzionato potrebbe notarla e darle...appuntamento!

  • Evitate che la vostra bici posteggiata sembri un rottame abbandonato. Basta poco: curare che le gomme siano sempre gonfie, lasciare nell'eventuale cestino oggetti a cui non tenete particolarmente, per dare il senso di un parcheggio momentaneo, evitare che sul telaio si addensi uno strato di 1 cm di polvere e fango! In caso di furto di un singolo elemento (ruota, sella, fanalini) provvedete poi ad un ricambio immediato: spesso il ladro usa il sistema del furto parziale per capire se la bici è utilizzata frequentemente.

  • Un sistema spesso adottato dai ciclisti urbani è lo sgancio del sellino dalla bici posteggiata. Certo, non è comodissimo andare in giro con un sellino sottobraccio, ma lo immaginate un ladro che pedali seduto su un tubo? Se vi ho convinto vi do anche un altro suggerimento: avvolgete il canotto reggisella (è il tubo infilato nel telaio, dentro il quale si inserisce il sellino) con una busta di plastica di quelle del supermercato. Eviterete che vi coli dentro dell'acqua, in caso di pioggia, e che i passanti lo utilizzino come comodo portacenere/portaschifezze!
  • Un altro sistema, che però sconsiglio, è quello di allentare il gancio di sblocco rapido della ruota anteriore. In caso di furto, il ladro alla prima buca cadrebbe a faccia in terra e la ruota anteriore resterebbe piantata sui forcellini. Però la controindicazione di questo metodo è nella memoria del proprietario. Infatti se il proprietario dimentica di serrare il gancio di sblocco prima di partire, sarà lui a finire faccia in terra! Caso mai, se la bici deve restare posteggiata a lungo potrebbe essere utile rimuovere proprio la ruota anteriore, legandola con una catena alla ruota posteriore.
A domani, con un approfondimento sui sistemi antifurto per bici.

Commenti

Anonimo ha detto…
C'è una controindicazione anche allo sgancio del sellino, ma non me la sento di dirla.
Anonimo ha detto…
Che poi volendo è molto più facile di così: si lascia la bici nel garage del fratello, e si vive tranquilli.
paolo ha detto…
In realtà c'è sempre in agguato il rischio nipote, ovvero figlio del fratello, che ha la seconda chiave del lucchetto della bici dello zi...oops, forse non avrei dovuto dirlo

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