Passa ai contenuti principali

Venticinque minuti e trentasei secondi

Mi sono fatto un regalo di compleanno: per la prima volta nella mia vita ho partecipato ad una maratonina non competitiva nel centro città. In altre parole,oggi ho corso la stracittadina della






Qui di seguito una breve fotocronaca, non prima di aver orgogliosamente precisato che per coprire i 4 km del percorso ho impiegato 25' e 36".
L'avventura è iniziata nei giorni precedenti (sabato per me) al "Marathon Village" dove bisognava andare per l'iscrizione. La fila non era per niente breve

ma dopo 1 ora e mezza ricevo la maglietta, il pettorale e una bottiglietta d'acqua minerale.




E' domenica mattina, al Colosseo siamo tantissimi, non so quanti, ma sicuramente decine di migliaia, tutti pronti per il nostro personale trofeo dei 4.000 metri



Tra la folla c'è un po' di tutto



C'è posto anche per la solidarietà e l'informazione sulla salute



Ma ora basta con il "colore", è quasi ora di partire, siamo tutti allineati sulla linea...

Viaaa! si parte, passo dopo passo la strada scorre sotto i piedi, si sale un po', poi si riscende...insomma, i soliti percorsi romani fra i sette colli. Il traguardo si avvicina, ma il fiatone incalza, dai, ancora pochi metri, manca poco, su dai, rallento un attimo per riprendere fiato, ma laggiù vedo l'arco dell'arrivo e le forze tornano alle gambe, 40...30...20 metri...le braccia alzate, ho vintoooo!! Ho vinto la mia personale, solitaria, forse maniacale sfida, e sono arrivato, in 25' e 36".

Commenti

Anonimo ha detto…
Hello. This post is likeable, and your blog is very interesting, congratulations :-). I will add in my blogroll =). If possible gives a last there on my blog, it is about the Câmera Digital, I hope you enjoy. The address is http://camera-fotografica-digital.blogspot.com. A hug.
Anonimo ha detto…
A 50' suonati ci si può permettere questo e... anche di più! Belle le foto, sopratutto perchè danno l'idea di quante persone vogliono "vivere" la vita.

A presto.
Fab

Post popolari in questo blog

L'arco e la via di Tiradiavoli. E' pericoloso passarci?

Lo sapete che a Roma esiste una via che si chiamava “via Tiradiavoli”? E che su questa via passa un arco chiamato “arco Tiradiavoli”? E che molti di noi la percorrono ogni giorno senza saperlo? E sarà pericoloso questo passaggio? Fermi tutti, innanzitutto spieghiamo dove siamo: ci troviamo su via Aurelia (antica) nel tratto che fiancheggia da un lato Villa Pamphili e dall’altro il giardino di Villa Abamelek, la residenza romana dell’ambasciatore russo a Roma. Il posto è questo che vedete qui nella foto   Ma perché il popolo romano chiamava questa via, e l’arco, che la sovrasta, “Tiradiavoli”?  Una possibilità riguarda la figura della celeberrima Olimpia Maidalchini Pamphili, la celebre “Pimpaccia” a cui è anche intitolata una via qui vicino, Via di Donna Olimpia.  Questa donna, spregiudicata e abile, grazie alle sue capacità fu potentissima durante il pontificato di Innocenzo X, nella prima metà del 17° secolo. Questa sua avidità di denaro e potere la resero temuta e odiata dal popolo

Di che colore erano le città del medioevo?

Spesso, visitando le splendide città medioevali italiane, maturiamo la convinzione che esse fossero molto austere, nelle forme e nel colore. Le mura, le case, le torri, le cattedrali ci appaiono oggi nei colori della pietra, anche scurita dal passare del tempo. E invece sbagliamo. Dobbiamo dire grazie ad artisti come Benozzo Gozzoli e Giotto se oggi sappiamo con certezza che le città medioevali erano delle vere e proprie "follie cromatiche " ( cit.  Philippe Daverio ). Ad esempio Arezzo, nel quadro di Benozzo Gozzoli, era così all'epoca di S. Francesco, con facciate delle case rosso vivo o blu intenso: E anche Giotto ci ha lasciato una sua immagine di Arezzo sgargiante nei suoi colori: Ma anche le grandi cattedrali gotiche (aggettivo che oggi usiamo per indicare realtà austere, essenziali) del nord Europa dovevano essere tutt'altro che grigie. Ad esempio, questa è la facciata della cattedrale di Limburg an der Lahn, in Germania, 70 km a nord di Francoforte,

La storia infinita dell'ex residence Bravetta

Il Corriere della Sera del 28 maggio dà notizia della condanna di Barbara Mezzaroma a 23 mesi di reclusione per aver demolito un palazzo nell’ex residence Bravetta, senza averne il permesso. La contestazione mossa all’amministratrice delegata di Impreme è di abuso in zona sottoposta a vincolo paesaggistico, in violazione del testo unico sull’edilizia e del codice dei beni culturali e del paesaggio. La demolizione è avvenuta tra il 2015 e il 2017, mentre il Comune nel 2007 si era accordato con il gruppo Mezzaroma per la riqualificazione del residence, realizzato negli anni Settanta. Quello che a noi abitanti del quartiere risulta difficile da comprendere è il contenuto della decisione del giudici. Il giudice ha infatti stabilito che la Mezzaroma dovrà ricostruire l’immobile e pagare un risarcimento danni al Comune pari a 70 mila euro. Condizione questa cui è sottoposta la sospensione della pena. La domanda che noi ci poniamo è "ma il giudice ha presente cosa sia l