"...Aveva il telaio robusto e un colore grigio cielo, i freni a stecche che erano un prodigio meccanico, le manopole di madreperla e il carter che girava tutto intorno alla catena. Nonostante abbassasse il sellino fino al limite, la nonna, che era piccolina, non è mai riuscita a dare un colpo di pedale intero, per cui abbozzava solo la pedalata e, appoggiata col busto tutto davanti, sul manubrio, il suo non sembrava un andare in bicicletta, ma un gioco d'altalena sui pedali, un volo di zanzara."
Alberto Garlini, Una timida santità, Sironi editore - Pagina 147
Alberto Garlini, Una timida santità, Sironi editore - Pagina 147
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