Proseguendo nell'analisi della ricerca ISFORT sulla mobilità in bicicletta degli italiani, oggi voglio pubblicare una tabella sulle motivazioni che, secondo l'indagine, inducono gli italiani ad utilizzare la bici. Anche qui sarebbe interessante un confronto aperto fra noi ciclisti (che rappresentiamo il 13,5% della popolazione e siamo definiti "abituali) e anche con quel 86,5 che la bici non la usa mai o solo saltuariamente.
È morto ieri a 85 anni Alan Oakley, l'uomo che nel 1967 progettò per la Raleigh uno dei più singolari e fortunati modelli di bicicletta, la "Chopper", che salvò dal fallimento la fabbrica inglese. Il primo esemplare della strana bici fu messo in vendita in Inghilterra nel settembre del 1969, ed uscì di produzione nel 1984 con il record di 1,5 milioni di pezzi venduti. Per noi adolescenti degli anni '70 la chopper era rivoluzionaria, con il suo sedile largo con lo schienale, il cambio con la leva come un'automobile, la ruota posteriore grande e quella anteriore piccolissima, il manubrio altissimo e ripiegato all'interno. Per noi ragazzi nati alla fine degli anni '50 la bici era solo quella pesante d'acciaio da corsa o da città, non c'era l'alluminio, al massimo l'olandesina, ma solo per le donne o per contadini emiliani. Ancora non erano nate le mountain bike e l'unica altra rivoluzionaria apparsa sulle strade era la Graziella...
Commenti
All'ultimo posto "modalità di trasporto economica"
Al 3° posto "miglior mezzo x tempo libero"
Al 2° posto ex equo "fa bene alla salute" e "combatto l'inquinamento" anche perché le due cose sono legate strette!!
Al 1° posto "evito il traffico e le code"
Va bene, questi sono i motivi che hanno scelto quelli dell'ISFORT, ma non é detto che siano i miei veri motivi.
Perché vado in bici? Boh!
Forse perché é da quando ero bambina che mi é sempre piaciuto, anche se ho dovuto imparare da sola sul balcone col rischio di cadere di sotto?
Forse perché é talmente naturale, pratico e veloce che non ci stai neanche a pensare su?
Forse perché dopo qualche anno di abbandono, all'arrivo del pargolo ho riscoperto questo mezzo meraviglioso e non ne posso fare a meno?
Forse perché il senso di libertà, la possibilità di stare con i propri pensieri, il senso di serenità che si prova pedalando (tranne quando ogni tanto ti sverniciano i soliti auto-nevrotici) non lo provi in autobus o in macchina (giusto a piedi)?
Certo, chi non va mai in bici non credo possa capire. Forse é per questo che é drammaticamente difficile, se non impossibile, convincere un autosauro a diventare ciclista e francamente comincio a pensare che sia meglio così.
Non per egoismo, ma semplicemente immaginatevi se da un giorno all'altro non si potesse più usare l'auto (chessò la benzina a 10 € al litro!) e gli autosauri fossero costretti a usare la bici... sono certa che avrebbero lo stesso identico comportamento che hanno in auto: prepotenti, negaregole e ammazza pedoni!
Ho l'impressione che come accade per le pubblicità progresso, che toccano già chi é sensibile al tema e lasciano indifferenti gli altri, anche la conversione all'uso della bici é possibile solo a chi é già predisposto ad un certo modo di sentire e vivere, al rispetto del prossimo.
Non ci resta che lavorare sulle nuove generazioni.
Mamaa
Il 2° miciclo.
Ave miaio Fabricius, l'abbituè