E' questa la domanda che ci si pone aprendo il sito "Lucchettiamo", attivato da 4 giovani furboni romani studenti in Scienza della Comunicazione, in cerca di notorietà e di qualche soldo, visto che il sito è un mega contenitore di spot pubblicitari. A parte la considerazione che a 25 anni, questa l'età dichiarata dagli inventori del sito, definirsi giovani e studenti (fuori corso?) comincia a stridere un po', non mi sembra proprio originale l'idea, visto che già un altro sito aveva lanciato un'analoga possibilità alcune settimane fa. E poi bisogna avvisare questi creativi che i lucchetti dell'amore, di ferramenta o virtuali, sono già antichi, superati: oggi ci sono "le lenzuola dell'amore", che sciorinate dall'alto di ponti napoletani, si fanno leggere ogni giorno da migliaia di passanti. E dopo i lucchetti e le lenzuola, a quale nuovo oggetto spetterà il compito di rappresentare un sentimento tanto sfruttato ma così poco conosciuto?
È morto ieri a 85 anni Alan Oakley, l'uomo che nel 1967 progettò per la Raleigh uno dei più singolari e fortunati modelli di bicicletta, la "Chopper", che salvò dal fallimento la fabbrica inglese. Il primo esemplare della strana bici fu messo in vendita in Inghilterra nel settembre del 1969, ed uscì di produzione nel 1984 con il record di 1,5 milioni di pezzi venduti. Per noi adolescenti degli anni '70 la chopper era rivoluzionaria, con il suo sedile largo con lo schienale, il cambio con la leva come un'automobile, la ruota posteriore grande e quella anteriore piccolissima, il manubrio altissimo e ripiegato all'interno. Per noi ragazzi nati alla fine degli anni '50 la bici era solo quella pesante d'acciaio da corsa o da città, non c'era l'alluminio, al massimo l'olandesina, ma solo per le donne o per contadini emiliani. Ancora non erano nate le mountain bike e l'unica altra rivoluzionaria apparsa sulle strade era la Graziella...
Commenti