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altruismo ciclistico

Sono le 19.00 circa, è maggio, domenica pomeriggio, nelle gambe la stanchezza di tanti km pedalati, nel cuore la soddisfazione di aver fatto un bel giro, nella testa la preoccupazione di dover percorrere altri 10 km, la maggior parte in salita, prima della rituale doccia bollente.

Inciso. Non dico di essere iperprevidente, ma quando vado in giro, mi piace avere le mie comodità. Sulla bici ospito 2 borse, una davanti, agganciata al manubrio, con dentro le barrette dolci, il telefonino, la maglietta di ricambio, i documenti, i soldini spicci per un caffé, gli adesivi "parcheggio cafone" da distribuire generosamente in giro per la città (ma di questo parlerò in un altro post), i cerotti, le bende, il disinfettante (no, il piccolo chirurgo lo lascio a casa, se prevedo di non fare troppi km). La seconda borsa, sotto la sella, contiene il kit meccanico della Liquigas di Di Luca: attrezzo multi tools, leve cacciacopertone, camere d'aria, bomboletta per riparare la gomma, pezze adesive, mastice, guanti usa e getta, pompa per gonfiare modello ipertecnologico miniaturizzata con manometro incorporato. Fine Inciso

Sono sulla ciclabile Tevere nord, altezza ponte Milvio. Incrocio tante persone in bici, molte sono famigliole in libera uscita, ma c'è anche qualche altro esaltato che si allena al record dell'ora. Mentre sono completamente perso nei miei pensieri, una voce accorata mi scuote "che ce l'ha 'na pompa?". E' una matura signora, ferma vicino ad una bici, circondata da 4 ragazzini scatenati in bici. O meglio, i ragazzini scatenati sono 3, il quarto sta fermo, anche lui al fianco di una bici, mogio vicino alla signora e si vede che ha appena ricevuto un anticipo della dose quotidiana di scapaccioni. La signora ripete "Scusi, per caso ha una pompa?". L'idea di fingermi di etnia Kazaka ed ignorare la richiesta in effetti mi attraversa la mente, ma la caccio via subito. Mi fermo e rispondo un flebile "sii". La signora mamma incalza "Me la presta per favore? glielo avevo detto a 'sto disgraziato(e parte, in direzione ragazzino mogio, un secondo acconto sulla quota di cui sopra): fatte gonfia' le rote da tu' padre, ma lui...gnente. robba da matti, mo ccia' le rote a tera e nun potemo torna' a casa". "Prego signora, ecco la pompa, gonfi pure, non ho fretta". La signora mamma afferra la pompa dalle mie mani. Ho un soprassalto: ha delle mani enormi, larghe, pesanti. Penso con terrore alla nuca del ragazzino mogio che le ha appena assaggiate, e solo in acconto. Per un attimo penso anche alla mia pompa ipertecnologica, ma caccio via anche questo pensieraccio. La signora appare ora posseduta dallo spirito del meccanico di Coppi, in fuga verso la cima del Tourmalet: ha iniziato l'opera di pompaggio e vuole finirla in poche mosse. Lo sforzo che produce è massimo, primo colpo, secondo colpo, terzo colpo, quart...sento un rumore secco provenire dal blocco ruota/pompa. Mi dico "sarà la camera d'aria che si sistema nella gomma" ma ci credo poco, vedo che la signora ha cambiato aspetto. L'aria furiosa è stata sostituita da un'aria stupita. Si rialza, con entrambe le mani occupate. Sì, la mia pompa ipertecnologica miniaturizzata con manometro, ora è equamente ripartita fra le due mani della signora. Lo stantuffo nella destra, il resto del maccanismo nella sinistra. Per terra, solitaria vittima, la rondella di chiusura ermetica del pistone. Mi porge i poveri resti "Grazie" sussurra, aggiungendo "Mica l'avrò rotta io?". " No signora, tranquilla. Sono questi aggeggi moderni, un po' troppo delicati. Proverò ad aggiustarla a casa. Si goda la passeggiata con i bimbi".
Davanti a me il tourmalet capitolino, sotto la sella la mia seconda borsa un po' più vuota di come era alla partenza, sulle guance una lacrima, piccola piccola, ma sempre lacrima.

Commenti

Anonimo ha detto…
> gli adesivi "parcheggio cafone"

Fondamentali! Da avere sempre con se!
Alis ha detto…
...dica la verità.. quando ha visto le manone della signora ciacia ha pensato PRIMA alla sua pompa miniaturizzata ipertecnologica, e DOPO alle testolina del figliolo mogio che l'aveva assaggiate!!! ....sempre quella buona moquette sullo stomaco eh? ;)

saluti.. e congrats per gli scritti spassosissimi!

Alis
Anonimo ha detto…
la prossima volta gliela gonfi a fiato
si lacrima forse di più
è liberatorio
paolo ha detto…
@ yban: ottima idea, ad avercelo però...il fiato, dopo 4 ore di stare chino sui pedali! Mi sa che la prossima volta davvero mi fingo kazako!

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