Il 6 luglio, fra 5 cinque giorni cioè, partirà il Tour de France. Calma calma, avete letto bene, il 6 luglio, non il 7 come riportano tutti i giornali. Un cambio dell'ultima ora? no, è chiaro che non stiamo parlando della stessa cosa: io sto parlando di un "Altro Tour", un tour che vuole dimostrare come si possa percorrere la Grande Boucle senza necessariamente doparsi e sapendo che il corpo si affaticherà e soffrirà.
Questa iniziativa nasce da una frase pronunciata dal campione del mondo di ciclismo Tom Boonen l'anno scorso dopo la prima tappa pirenaica del Tour : ”Oggi una persona normale sarebbe finita in ospedale”. Il giorno dopo, stremato, si ritirò.
Il giornalista francese Guillaume Prebois fu colpito da questa constatazione. Lui percorre ogni anno oltre 20.000 km in bici, sa cosa significa soffrire e stringere i denti e sa anche che certe prestazioni viste sulle strade dei grandi "giri" non sono possibili se il ciclista non scende a patti con la chimica e la farmaceutica. E allora chiama il suo amico "ultra cycler" Fabio Biasiolo ed insieme iniziano a prepararsi per correre nel luglio 2007 sul percorso del Tour de France, anticipando di un giorno la carovana ufficiale, accompagnati da un'equipe medica dell’Agenzia francese di lotta al doping, l’Afld, che rileverà le loro prestazioni e verificherà come sale e scende il livello dell’ematocrito, come varia la pressione e il battito cardiaco nel corso delle tappe, l'evoluzione della loro condizione fisica. Sono gli stessi medici che hanno trovato positivo al doping Landis, vincitore del Tour 2006.
Unica deroga concessa: una borraccia contenente un gel fatto di pappa reale, polline e miele. E un piccolo lusso per Guillame (35 anni) e Fabio (46 anni): su un camper li seguirà un cuoco italiano, perchè, a loro dire, i francesi non sanno cucinare la pasta!
Se qualcuno volesse aiutarli sarà ben accolto. Hanno lanciato un appello perchè chiunque voglia sostenerli nel corso della fatica li affianchi e pedali per qualche chilometro con loro. Noi li seguiremo sul sito che hanno dedicato a questa avventura che forse porterà un po' di luce e di pulizia nello sport che tanto amiamo.
Questa iniziativa nasce da una frase pronunciata dal campione del mondo di ciclismo Tom Boonen l'anno scorso dopo la prima tappa pirenaica del Tour : ”Oggi una persona normale sarebbe finita in ospedale”. Il giorno dopo, stremato, si ritirò.
Il giornalista francese Guillaume Prebois fu colpito da questa constatazione. Lui percorre ogni anno oltre 20.000 km in bici, sa cosa significa soffrire e stringere i denti e sa anche che certe prestazioni viste sulle strade dei grandi "giri" non sono possibili se il ciclista non scende a patti con la chimica e la farmaceutica. E allora chiama il suo amico "ultra cycler" Fabio Biasiolo ed insieme iniziano a prepararsi per correre nel luglio 2007 sul percorso del Tour de France, anticipando di un giorno la carovana ufficiale, accompagnati da un'equipe medica dell’Agenzia francese di lotta al doping, l’Afld, che rileverà le loro prestazioni e verificherà come sale e scende il livello dell’ematocrito, come varia la pressione e il battito cardiaco nel corso delle tappe, l'evoluzione della loro condizione fisica. Sono gli stessi medici che hanno trovato positivo al doping Landis, vincitore del Tour 2006.
Unica deroga concessa: una borraccia contenente un gel fatto di pappa reale, polline e miele. E un piccolo lusso per Guillame (35 anni) e Fabio (46 anni): su un camper li seguirà un cuoco italiano, perchè, a loro dire, i francesi non sanno cucinare la pasta!
Se qualcuno volesse aiutarli sarà ben accolto. Hanno lanciato un appello perchè chiunque voglia sostenerli nel corso della fatica li affianchi e pedali per qualche chilometro con loro. Noi li seguiremo sul sito che hanno dedicato a questa avventura che forse porterà un po' di luce e di pulizia nello sport che tanto amiamo.
Commenti
http://www.laltrotour.blogspot.com/
nella speranza che riesca ad inviarmi e pubblicare le sue impressioni su questa nuova avventura a fianco di Guillaume Prebois.