L'ISFORT, Istituto Superiore di FOrmazione e Ricerca sui Trasporti, ha pubblicato il periodico studio sulla mobilità degli italiani. La parte che mi interessa particolarmente è quella relativa all'utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano, tralasciando quindi l'utilizzo ludico o salutista. Lo studio è denso di informazioni, che cercherò di riportare in più post.
Oggi inizio con una tabella che offre già da sola alcuni spunti di riflessione. Vi va di parlarne un po' in pubblico?
Oggi inizio con una tabella che offre già da sola alcuni spunti di riflessione. Vi va di parlarne un po' in pubblico?
Ci potrebbe indicare la sua frequenza media di utilizzo, nei giorni feriali, nei precedenti tre mesi, della bicicletta? (valori percentuali, dettaglio territoriale)
Commenti
La domanda che mi sorge spontanea é: come hanno fatto le rilevazioni? A chi hanno chiesto? Come hanno generato un campione rappresentativo? Così, tanto per capire...
Cmq a occhio i dati mi sembrano rispecchiare la realtà che vedo tutti i giorni, anche se noto con molto piacere che le bici in giro sono sempre di più. Ormai al cicloparcheggio della Laurentina se arrivi tardi rischi di non trovare posto e lunedì scorso che era sciopero del trasporto pubblico ho incrociato sulla ciclabile Colombo mooolti più ciclisti rispetto al precedente sciopero.
Mamaa
Nota metodologica
L’Osservatorio “Audimob” si basa su un’estesa indagine telefonica, realizzata con sistema CATI e alimentata da oltre 15.000
interviste annue ripartite su 4 survey (una per stagione, tre/quattro settimane per ciascuna stagione). L’Osservatorio è attivo
dall’inizio del 2000 e interessa un campione stratificato (per sesso, per età e per regione) statisticamente significativo della
popolazione italiana compresa fra 14 e 80 anni. I campioni trimestrali sono indipendenti e “gemelli” (omogenei rispetto alle
caratteristiche di base). L’indagine registra in modo dettagliato e sistematico tutti gli spostamenti effettuati dall’intervistato
il giorno precedente l’intervista (solo giorni feriali), ad eccezione delle percorrenze a piedi inferiori a 5 minuti. L’indagine
raccoglie anche informazioni, a livello prevalentemente percettivo/valutativo, sulle ragioni delle scelte modali, sulla
soddisfazione per i diversi mezzi di trasporto, sugli atteggiamenti verso le politiche di mobilità sostenibile e così via.
Siguro, siguro?
Vabbè, parliamone.
I soliti 4 gatti a parlarne, i soliti , anche se con la gioia di una mamaa-gattina simpatica. (Anzi a volte nemmeno quelli: su RomaPedala la settimana sorsa niuno degnò di un commentino-spunto alle stesse tabelle, te passa la voja de perde prezioso tempo libero...)
I soliti 4 gatti a sforzarsi di capire e tentare di cambiare.
Mi piacciono le persone allegre in finestra. Spesso tirano pommidori fracichi, a volte ghirlande di fiori.
A me piacerebbe solo che scendessero a pedalare, anche nella Roma del Gari, teribbbile nei suoi invalicabbbili 7colli e della inutile Ciclovia Tevere
Ave caio 4° gatto stanco.
E, Orrore la stanchezza è arivata pure su RomaPedala....)
pecché si raggiunammo chistu fatto ce 'o spiegammo."
Le tabelle dello studio ISFORT sono una miniera di informazioni preziose, solo che le si voglia capire. Domani posterò la tabella sulle motivazioni che spingono le persone all'uso della bici. E così via, per alcuni giorni. Il mio obiettivo è quello di stimolare la riflessione personale dei lettori del blog. Se riuscissi a convincere anche uno solo di loro all'utilizzo quotidiano della bici, bé, sarei davvero felice.
Ad oggi mio figlio grande va all'università con percorso misto bici/metro e vv, e questo già mi sembra un bel risultato.
Per quanto riguarda la vita dei blog, credo sia inevitabile una parabola, che risente anche delle vicende dell'Amministratore. Oggi Roma Pedala è più un punto di informazione che di dibattito: le persone passano, leggono e vanno..."Oltre". Non so se sia un bene o un male, è così.
Qui sul blog di magociclo passano ogni giorno fra le 60 e le 70 persone, leggono, copiano (lo so perché ho pizzicato foto e frasi mie in altri blog) e passano. Però il giorno dopo ritornano, e questo basta, per me, a dare un senso al mio impegno, che non è poco. Devo ritagliare momenti alla sera tardi o nel we per cercare i bicipensiero o le notizie da commentare o le riflessioni da sviluppare. Però mi piace e continuo a farlo, anche perché so che ci sono Caio, Mamaa, Cormarco, MAP (i più attivi commentatori fra i miei lettori)che ogni mattina passano di qua e non voglio deluderli.
Ma vedo che la drammatica regola del 20 vale in tutti i gruppi o tentativi o associazioni ...
Non più di 20 per sopravvivere, che poi si chiami RomaPedala, MagoCiclo, CicloAppuntamenti, CriticalMass o Ciclistica o QuiParlaDio vedo che l'assioma non si sposta.
Si vabbè, non esiste solo la tastiera e il virtuale per comunicare, ma poi nella "realtà" è pure peggio e i conflitti e la solitudine teribbbbile, altro che le 7 cilovie del perfido assessore che ccel'hacomme chenuns'èaccorto che sò mejo daaCarfagna....
Ave caiocalendario
Fabrì te sto a di' che ogni giorno vedo sempre più ciclisti (e non é che ci sia proprio il sole!!), che i cicloparcheggi sono intasati e che tra lo sciopero dei mezzi pubblici di metà ottobre e quello ultimo di novembre ho verificato un incremento di utenti sulla ciclabile Colombo...
Ok, siamo ancora pochini, mentre i SUVve sono sempre di più, ma mentre noi siamo sempre più di ieri e meno di domani, loro prima o poi er SUVve lo dovranno lascià in garage (guarda gli americani...).
E poi la lotta si fa tutti i giorni come fate tu, Magociclo e tutti gli altri amici che girano in bici e se non era per voi anch'io non sarei stata qui adesso.
Avrei continuato a usare la bici solo per andare a prendere il pargolo a scuola e basta, invece col vs esempio e le parole e gli "illuminanti" post su RomaPedala ho capito che si poteva e doveva osare di più, che la normalità non era la mia di utilizzatrice saltuaria e magari un po' spaventata, ho capito che usare la bici tutti i giorni si può e si DEVE!
Che la libertà DFCP ce l'hanno solo loro?
La vera libertà ce l'ha chi va in bici e la assapora a ogni giro di pedivella.
... ohio, sta spuntando la mia vena da comizio... meglio se mi fermo.
Allora facciamo così: io faccio l'ottimista, Magociclo il moderato e Fabricius il realista/pessimista. Mi sembra un equilibrio perfetto!
Ahhh, dimenticavo
GRAZIE
Mamaa
sed parva cives summa in velocipaede Romanae Viae evidentissimum Isfortii censimentum Italicum.
Pessimismus et vera realitudines confliggere in CaioFabricii cotidiana scorrimentum Gonadorum frangitur vitae pendolarorum.
Entusiasmanticos annos pioneristica velocipaedorum urbanum Romanorum misererementem fioca flamma non arde in verba et scripta cives incazzates contra SUVnormalia.
Un corso mi costringe a rimandare a quest'ora il mio quotidiano appuntamento col tuo blog, ma ci sono e sono con voi.
Ciao a tutti.
Marco
Servono assolutamente i sottotitoli per Caio Fabricius!!
Mamaa