Lo so, anche io mi sto stancando, ma devo ancora una volta parlare (bene) di Ferrara, della serie..."Roma non è Ferrara"!
Ieri è stato presentato alla stampa il progetto "L'esercizio fisico come farmaco" promosso dall'Azienda Unità Sanitaria Locale di Ferrara, appunto.
Di cosa si tratta? Nei prossimi 3 mesi è previsto l’arruolamento di circa 11.000 persone a rischio individuate tra la popolazione sedentaria, quella con patologie sensibili all’esercizio fisico, per vedere se, con un po' di movimento quotidiano, le loro condizioni di salute migliorano.
A questi soggetti, individuati dai medici di base, verrà consegnata una guida teorico–pratica sull’attività motoria da svolgere, e un contapassi per registrarla. Ogni due mesi il medico verificherà l’attività fisica svolta registrata con il contapassi, e in più una serie diparametri quali il peso corporeo del paziente, l’indice di massa corporea, la circonferenza addominale, la pressione arteriosa, la frequenza cardiaca, i valori di colesterolo e trigliceridi.
I benefici attesi per gli arruolati nel progetto, che seguiranno il programma per un anno, sono: riduzione di tutti gli indicatori sopra elencati e l’aumento del colesterolo HDL, oltre a una generale e progressiva riduzione del rischio di contrarre malattie cardiovascolari.
I costi? 25 euro a paziente!! I risparmi? Una consistente riduzione della spesa farmaceutica e della spesa sanitaria, miglioramenti clinici ed economici, che si basano sui risultati ottenuti da ricercatori statunitensi che hanno sperimentato programmi analoghi in USA.
Come al solito...Roma non è Ferrara!
Ieri è stato presentato alla stampa il progetto "L'esercizio fisico come farmaco" promosso dall'Azienda Unità Sanitaria Locale di Ferrara, appunto.
Di cosa si tratta? Nei prossimi 3 mesi è previsto l’arruolamento di circa 11.000 persone a rischio individuate tra la popolazione sedentaria, quella con patologie sensibili all’esercizio fisico, per vedere se, con un po' di movimento quotidiano, le loro condizioni di salute migliorano.
A questi soggetti, individuati dai medici di base, verrà consegnata una guida teorico–pratica sull’attività motoria da svolgere, e un contapassi per registrarla. Ogni due mesi il medico verificherà l’attività fisica svolta registrata con il contapassi, e in più una serie diparametri quali il peso corporeo del paziente, l’indice di massa corporea, la circonferenza addominale, la pressione arteriosa, la frequenza cardiaca, i valori di colesterolo e trigliceridi.
I benefici attesi per gli arruolati nel progetto, che seguiranno il programma per un anno, sono: riduzione di tutti gli indicatori sopra elencati e l’aumento del colesterolo HDL, oltre a una generale e progressiva riduzione del rischio di contrarre malattie cardiovascolari.
I costi? 25 euro a paziente!! I risparmi? Una consistente riduzione della spesa farmaceutica e della spesa sanitaria, miglioramenti clinici ed economici, che si basano sui risultati ottenuti da ricercatori statunitensi che hanno sperimentato programmi analoghi in USA.
Come al solito...Roma non è Ferrara!
Commenti
Però Ferrara é ancora Italia e questo mi fa ben sperare, almeno per il futuro... anche se per taluni l'Italia é solo fino a Firenze, dopo é penisola Africana.
Mamaa
Una mattina di qualche tempo fa si presentò in ospedale un signore sulla sessantina. Capelli brizzolati, giacca tecnica antivento, guantini a mezzodito, calzamaglia con inserti rifrangenti, caschetto in una mano, zainetto nell'altra. A Napoli è una visione singolare e per me, che ne sono appassionato, attraente. Seguii per un pò il tizio, preconcettualmente convinto che stesse cercando il pronto soccorso. Invece lo superò, proseguendo per i piani alti. Io, giunto a destinazione, smisi di stargli dietro. indugiai però pensando a cosa ci facesse quell'attempato, inusuale "ciclista urbano" in giro per il policlinico. A cose fatte, sulla via del ritorno, lo trovai seduto su una panchina a sorseggiare un succo di frutta, con di fianco una bicicletta da corsa rossa con manubrio diritto. "Lo devo conoscere, questo quà" e mi avvicinai con un sorrisone presentandomi come appassionato di biciclette. Facemmu una cordiale chiacchierata, nella quale mi raccontò la sua storia: "Sono venuto a controllo. Sai, il cuore. Tre anni fa sono stato operato, mi hanno messo 5 bypass. Pesavo 110 chili e fumavo almeno 2 pacchetti di sigarette al giorno. Sono arrivato che 'nun c'ha facev' chiù' (trad. al limite umano). Ischemia, ricovero d'urgenza, operazione. Ringrazziandoaddio è andato tutto bene. Il chirurgo, scherzando, mi ha detto che con il cuore revisionato sarei potuto andare a fare il giro d'italia. Morale: appena uscito dall'ospedale mi sono comprato una bicicletta. Ho smesso di fumare, ho perso 35 chili e faccio almeno 4000 chilometri all'anno a pedali".
Mi fermai a bere anche io un succo di frutta. Sorridendo.
Peccato solo che abbiamo troppo da fare appresso alla bicicletta...
Basterebbe solo questo per giustificare economicamente MILIONI DI KM di piste ciclabili.
AVe Caio magna e pedala