A partire dal 12 gennaio 2009 se vorrai andare negli USA, che so, a correre la Maratona di New York o a visitare i parchi naturali del Nevada e dell'Arizona, dovrai chieder un "permesso preventivo" alle autorità americane per ottenere l'autorizzazione all'imbarco sull'aereo. Bada bene, questo permesso non ti garantirà l'ingresso negli USA, sottoposto di volta in volta alla valutazione delle autorità locali, ma solo l'accesso all'aereo. Questo "permesso preventivo", che si chiama Electronic System for Travel Authorization (ESTA), dovrà essere richiesto su un sito dell'ambasciata USA
Il cittadino italiano che richiede il permesso ESTA deve contemporaneamente concedere una liberatoria al governo USA per cui accetta che vengano schedati e verificati i suoi dati identificatori biometrici (impronte digitali, iride dell'occhio, etc.) e rinunciare al diritto di riesaminare o presentare ricorso su una decisione presa dal funzionario dell’Ufficio delle Dogane e della Protezione delle Frontiere (Customs and Border Protection), in merito all’idoneità, o di contestare, ad eccezione dei casi di richiesta di asilo, qualsiasi azione di rimozione che
scaturisca da una domanda di ingresso nell’ambito del Programma Viaggio senza
Visto.
Secondo me, in un libero rapporto fra Stati sovrani, l'Italia, o meglio l'intera UE, dovrebbe avere il coraggio di richiedere ai cittadini USA che vengono da noi in vacanza l'adempimento di documenti di pari impatto: permesso preventivo elettronico, acquisizione di dati biometrici e rinuncia al diritoo di opposizione nel caso di accesso negato nel Paese.
Il cittadino italiano che richiede il permesso ESTA deve contemporaneamente concedere una liberatoria al governo USA per cui accetta che vengano schedati e verificati i suoi dati identificatori biometrici (impronte digitali, iride dell'occhio, etc.) e rinunciare al diritto di riesaminare o presentare ricorso su una decisione presa dal funzionario dell’Ufficio delle Dogane e della Protezione delle Frontiere (Customs and Border Protection), in merito all’idoneità, o di contestare, ad eccezione dei casi di richiesta di asilo, qualsiasi azione di rimozione che
scaturisca da una domanda di ingresso nell’ambito del Programma Viaggio senza
Visto.
Secondo me, in un libero rapporto fra Stati sovrani, l'Italia, o meglio l'intera UE, dovrebbe avere il coraggio di richiedere ai cittadini USA che vengono da noi in vacanza l'adempimento di documenti di pari impatto: permesso preventivo elettronico, acquisizione di dati biometrici e rinuncia al diritoo di opposizione nel caso di accesso negato nel Paese.
Commenti
Ma ancora chiedono se si è o si è stati mai membri del partito comunista? ^O^
Sò forti st'ammericani, ahò!
Se gli americani son così "...." * perchè mai dovremmo comportarci con lo stesso stile?
Già facciamo i conti con un modello sociale ed economico (USA)che ben presto ci omologherà tutti. Se ci resta ancora qualche sano principio di rispetto, tolleranza ed amore per noi stessi, molliamo l'ammerricano che dorme in noi ed evitiamo di andarci (negli usa).
baci diffusi
i.
* ca@@oni
p.s. dimenticavo mago...se ti scappa un commento non aprirlo con un "caro i.". sarebbe meglio un "cara"
Il tuo commento, carA "i", è assolutamente condivisibile. La mia proposta è certamente animata da un proposito di vendetta ed ha un contenuto paradossale. Certo, sono consapevole che gestire le entrate in un paese grande e complesso come gli USA non è semplice, ma quanto sarebbe bello se potessimo muoverci nel mondo come oggi facciamo all'interno dell'UE.
E poi anche l'idea di non andarci, negli USA, è vendicativa.
Facciamo così: se gli americani non modificheranno le regole ESTA, noi applicheremo la regola "ESTI" (rivolgersi ad un romano doc per la corretta interpretazione).